giovedì 11 aprile 2013

Ciciu del Villar


O empi incorreggibili, o tristi dal cuore di pietra!
In nome del Dio vero vi maledico. Siate pietre anche voi!

La leggenda tramanda le parole di San Costanzo ai soldati romani. E, quale che sia la realtà, ecco i Ciciu del Villar, straordinaria composizione naturale di terra, roccia magmatica, gneiss occhiadino.  
In migliaia di anni le centinaia di stravaganti massi detti Ciciu (pupazzi in dialetto) sono stati investiti da altre credenze e rivestiti di molte storie: sono diventati quello che rimane dopo una sabba di streghe interrotta da un uragano oppure bizzarre creazioni notturne delle masche (le masche sono figure singolari della credenza popolare piemontese, donne apparentemente normali dotate di poteri soprannaturali).

Oggi il fenomeno si spiega scientificamente ma i visitatori amano l’approccio misto, all’ambiente con le sue evoluzioni rigorosamente tracciabili e al fascino misterioso della terra e delle anime che la popolano.
Non sono enormi funghi ma in qualche modo ne replicano le forme, pur con quei dettagli che li fanno assomigliare a gioielli di architettura o evocano profili umani.
Considerando le dimensioni (da uno fino a dieci metri d’altezza con un “gambo” di tre metri di diametro in media e un “cappello” che può arrivare agli otto metri) intuite al volo quale scena si possa parare dinanzi agli occhi: un’avventura vera.
Il percorso tra i sentieri dei Ciciu è avvincente, non c’è dubbio. Il gioco geologico solletica la fantasia e lo stupore. Un set cinematografico in perenne ciak, tra fitti boschi abitati da diverse specie di picchi, rapaci e notturni come civette, gufi, barbagianni, poiane, allocchi, falchi pellegrini e una ricca fauna di zona.
Ciciu del Villar, Villar San Costanzo (CN), Piemonte.

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