mercoledì 27 febbraio 2013

Castelmezzano (PZ): Al Becco della Civetta


In Basilicata le vie del gusto portano facilmente alla tradizione di una cucina genuina e saporita, di timbri intensi e corposi, di manualità sapienti.
Poi ci sono locali che propongono una tavola dove la gastronomia tipica è rivisitata e preparata in chiave moderna pur nel rispetto delle vecchie ricette. Con un tocco da chef e un’atmosfera calda e accogliente Al Becco della Civetta di Castelmezzano (Potenza) è uno di questi e infatti è noto e rinomato anche oltre confine.
Il ristorante Al Becco della Civetta con l’albergo La locanda di Castromediano si inserisce perfettamente nello splendido borgo adagiato sulle Dolomiti lucane: una grande ospitalità in una deliziosa posizione panoramica. Qui, sulle tracce dei Templari, l’atmosfera di speciale interesse storico e paesaggistico è densa di fascino e mistero. Al Becco della Civetta rispetta magnificamente questa ispirazione dei luoghi e propone un ambiente curato e ricercato ma primitivo, avvolgente, rasserenante.
Le pietanze sono un trionfo di gusti e prelibatezze regionali che chef Antonietta presenta con stile elegante e accattivante.
Io ho potuto gustare un antipasto alla castelmezzanese composto da prosciutto di cantina, salsiccia, soppressata, capocollo, nuglia, tortino di patate di Terranova del Pollino, peperoni cruschi di Senise, pecorino di Filiano, bruschette con olio di Campomaggiore.
Sono poi passata a due primi piatti eccellenti: cavatellini (acqua e farina di Stigliano del senatore Cappelli) con salsiccia e cicoria su crema di fagioli di Sarconi; orecchiette con polpettine, funghi e pomodorini appesi infornati.
I teneri, morbidi, squisiti bocconi del secondo me li ha offerti uno straordinario filetto di vitello podolico con patate al finocchietto selvatico e puntarelle.
Tutto bagnato da un Signor vino rosso Aglianico del Vulture “Gesualdo di Venosa”.
Il tocco dolce è arrivato da una mousse di ricotta con foglie di cioccolato fondente e salsa di arancia di Tursi.
Infine caffè e grappa invecchiata di Aglianico del Vulture.
La mise en place spettacolare ha lasciato intatte la qualità, le fragranze, i sapori, l’essenza schietta e casereccia della cucina lucana: complimenti allo chef!
Eccellenza della proposta culinaria della regione e simbolo di un cammino di ricerca e valorizzazione delle risorse del territorio Al Becco della Civetta vanta anche un personale attento, cordiale, entusiasta. Bravi, davvero.
Dopo l’abbondante libagione il giusto riposo mi è stato offerto dalla camera graziosa, pulita e ben servita della Locanda. E al mattino la luce e lo scenario delle Dolomiti lucane dalla finestra sono un ricordo meraviglioso… 

Nessun commento:

Posta un commento