domenica 29 gennaio 2012

Caro Rocco Papaleo

inevitabile che per questa edizione del Festival di Sanremo vivaci attenzioni e polemiche sollevi la partecipazione di Adriano Celentano. D’altra parte Celentano bucherà come sempre lo schermo e arriverà dritto al cuore di tutti, sopra e oltre ogni resistenza.
Ma una piccola rivoluzione del Festival sei anche tu, Rocco Papaleo. E non lo credo solo per amicizia, stima, affetto.
Con Gianni Morandi, splendido esemplare di professionalità popolare, di umanità, di autenticità, tu rappresenti il talento buono, l’artista e non il divo. Che meraviglia! Tu, Rocco, sei ormai autore, regista e attore affermato e amato, speciale espressione di una ricerca ironica e sociale che regala risate, riflessioni, conoscenze ma sei lontano dal successo urlato, dalle copertine di gossip, dal volgare divismo. Sei interprete della passione, della qualità e del lavoro: con le tue note malinconiche, con i sorrisi pensierosi, con la comicità o con i viaggi nelle contraddizioni e nei tormenti irrisolti hai portato in scena l’uomo, la vita, il costume. Partito da quella terra unica che è la Basilicata
Non so come calcherai il palco dell’Ariston, il tuo è un profilo insolito per la storica kermesse. Ed è questa la nota stimolante, coraggiosa, originale!
Tu, Gianni Morandi, Celentano: quest’anno dovrò proprio seguire il Festival.
Ecco, diciamo che mi porrò come spettatore speciale: un po’ critico e un po’ sentimentale. Forza Rocco! 

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