Da
aprile 2013 la cupola, dopo i restauri, è di nuovo patrimonio dei novaresi e
dei turisti, visitabile con l’ardua scalata che consegna alla vista un panorama
che leva davvero il fiato. Nelle splendide giornate primaverili lo sguardo
abbraccia l’intera città, si estende oltre le risaie della provincia, si
affaccia sulle maestose Alpi e raggiunge la Madonnina del Duomo di
Milano.
Emozione
allo stato puro.
Ma
indubbiamente è l’ardita e maestosa cupola antonelliana a carpire maggiori
attenzioni, così geniale e significativa, visibile da qualsiasi arteria di
accesso alla città, da incredibile distanza. Quei 121 metri di cupola che l’architetto
ingegnere Alessandro Antonelli volle concepire e costruire secondo un'idea illuminata e straordinaria in perfetta aderenza al territorio sono,
ancora oggi, uno dei più alti (o il più altro) edifici al mondo in sola
muratura. Proprio così! Antonelli volle infatti utilizzare solo materiale
locale, mattoni e calce, e progettò un sistema a cerchi concentrici che si
innalzano, sempre più piccoli, verso il cielo scaricando man mano il peso sulla
struttura portante così da scongiurare pericoli fatali (in caso di cedimento la
struttura collasserebbe su se stessa e non sugli edifici circostanti).
Adesso
è visitabile interamente, anche oltre il sottotetto dell’Abside che accoglie la
sala del compasso alla quale si accedeva attraverso il settecentesco campanile
dell’Alfieri. I visitatori possono arrivare in vetta, naturalmente con la
guida, pronti all’euforia e alla commozione.
Lassù
ad accogliere fedeli, studiosi e appassionati svetta la statua del Cristo
Salvatore, alta quasi 5
metri , in bronzo ricoperto da lamine d’oro. E…il mistero
di un compasso e di un grande architetto che tanto volle un “segno” importante
che fosse intimamente legato alla città. Una sfida interessante per tutti,
forse una eccezionale eredità.
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