“Sperimentatore
della voce” è già una serenata. Come un pentagramma la targa suggerisce suoni,
arrivano all’orecchio così, in un volo di ricordi, onde di una leggenda. A
Oppido Lucano, in una piazza che la memoria di Demetrio Stratos invade
improvvisamente di musica, fai uno di quegli incontri che non ti aspetti, che
non capisci neanche perché capitano e ti fanno aprire la bocca di sorpresa con
gli occhi che ridono.
E’ morto ragazzo, Demetrio Stratos, lasciandoci orfani del suo talento e della sua originalità. Eppure basta il pensiero, quella voglia di conservare il tesoro e nulla è davvero perduto. C’è, intatta, la lezione, e soprattutto l’amore, quella sperimentazione geniale quanto gioiosa che rompeva gli schemi e andava oltre ogni confine.
E’ morto ragazzo, Demetrio Stratos, lasciandoci orfani del suo talento e della sua originalità. Eppure basta il pensiero, quella voglia di conservare il tesoro e nulla è davvero perduto. C’è, intatta, la lezione, e soprattutto l’amore, quella sperimentazione geniale quanto gioiosa che rompeva gli schemi e andava oltre ogni confine.
Scienziato
della voce, Demetrio Stratos. Cantante e musicista unico nel panorama mondiale
per virtù forse inspiegabili e per un percorso che ancora ci affascina.
Dai
Ribelli agli Area o come solista, nella fusion e nel rock alternativo, forse
avete tutti ancora in mente Pugni chiusi o Oh darling. Come uno strumento le
labbra producevano melodie da brivido.
Lo
ritrovi nella piazza di Oppido Lucano (PZ) come in una via, a Vaglio Basilicata,
che non sono come l’auditorium degli studi di Radio Popolare a Milano ecco.
E
d’altra parte questo è il bello di un viaggio, trovare anche quello che non
cerchi eppure ami. Capire che i prodigi, quelli veri, sono sempre nell’aria
e puoi toccarli ovunque. Basta avere il cuore in valigia, pronto ad abbracciare
il soffio. Soprattutto un soffio così portentoso.
Demetrio
Stratos patrimonio dell’umanità.